Questa settimana siamo entusiasti di mostrarvi il dietro le quinte delle attività quotidiane di un/una valutatore/trice PJLA. Vi siete mai chiesti cosa ci vuole per garantire che i laboratori soddisfino i più alti standard di qualità e competenza? Per fare luce su questo ruolo cruciale, abbiamo incontrato Rae Cote, uno dei valutatori PJLA dedicati, per parlare delle difficoltà particolari e delle esperienze gratificanti che incontra durante le valutazioni.
Lo sguardo di Alessandro offre un’affascinante panoramica sul mondo rigoroso e dinamico degli accreditamenti dei laboratori. Iniziamo il nostro viaggio!
1. Ci può fornire una breve panoramica di ciò che comporta il tuo ruolo?
In primo luogo, l’organizzazione. In generale, il mio ruolo è quello di coordinarmi con i laboratori e con PJLA per garantire che i clienti ricevano ciò di cui hanno bisogno: una rivalutazione, una valutazione iniziale o qualsiasi altra cosa. La programmazione on-site e la trasferta, il riesame off-site o le valutazioni a distanza hanno tutte un’agenda diversa. Viaggiare è una parte importante del mio lavoro. La valutazione vera e propria è interessante perché non si sa mai a cosa si va incontro. In alcuni laboratori sono già stato, ma in altri potrei non conoscere la struttura, le persone e nemmeno la zona. E ovviamente lavorare con persone diverse a ogni valutazione può essere divertente, ma anche impegnativo. Devo essere flessibile. Valutiamo i laboratori durante il loro normale orario di lavoro, quindi, come in ogni azienda, tutto può succedere in qualsiasi momento… e di solito quando un valutatore è sul posto, succede!
2. Quali qualifiche ed esperienze vengono generalmente richieste per diventare valutatore?
Almeno una laurea nell’area in cui si effettua la valutazione, oltre all’esperienza, che è fondamentale quando si effettua una valutazione. La mia esperienza si basa sull’attività di ricerca di base e applicata nei campi della chimica, biologia, biologia molecolare, tossicologia; brevettazione, assunzione e concessione di licenza di prodotti chimici, farmaceutici, cosmetici e tecnologie correlate; esecuzione su commissione di analisi e ricerche biologiche, tossicologiche e chimiche di qualsiasi natura; organizzazione ed attuazione del controllo di qualità nei settori sopra elencati. Ho una laurea magistrale in Farmacia. Un buon valutatore conosce bene la norma e i sistemi di qualità, oltre che avere esperienza e competenza di laboratorio.
3. Quali sono le responsabilità principali durante un audit?
Essere professionali e aperti a ciò che il laboratorio fa e dice. Agire come un detective e osservare ciò che vedo e non vedo. Ascoltare ciò che mi viene detto e non mi viene detto. Devo compilare tutti i documenti richiesti e restituirli rapidamente a PJLA. Inoltre, devo astenermi dal fornire consulenze durante la valutazione. È anche mia responsabilità assicurarmi di rispettare il programma nel tempo che ci è stato concesso per la valutazione.
4. Come ci si prepara ad un audit prima di visitare un laboratorio?
Tante cose, a cominciare dal riesame della documentazione del laboratorio, del sito web e della logistica. Per quanto possibile, predispongo tutta la mia documentazione. Pianifico gli spostamenti e cerco di stare il più vicino possibile al laboratorio.
5. Puoi raccontarci qualche esperienza interessante o impegnativa relativa alle valutazioni che hai svolto?
Alcune valutazioni mi hanno messo in difficoltà. Riesco a capire subito quando un laboratorio nasconde qualcosa o mente apertamente. Succede, ma la maggior parte dei laboratori che valuto sono fantastici e vogliono migliorare, quindi sono contenti della mia presenza.
6. Quali strumenti o risorse utilizzi durante il processo di valutazione?
La mia risorsa principale è la norma che sto valutando (ad esempio, ISO/IEC 17025). Tengo aperto il sito web di PJLA per cercare i certificati quando mi occorrono per un laboratorio che si serve di un’azienda per le tarature o i confronti di laboratorio. Esamino il certificato prima di chiedere qualsiasi cosa al laboratorio. Cerco di non porre mai una domanda di cui non conosco già la risposta.
7. Cosa ti piace di più dell’attività di valutatore?
Mi piace essere in un laboratorio diverso ogni settimana e incontrare persone diverse. Se ci troviamo bene, è bello sapere che potrei rivederli l’anno prossimo. In caso contrario, continuo a svolgere il mio compito e a mantenere un atteggiamento professionale. Non mi piace fare la stessa cosa tutti i giorni, per cui l’attività di valutatore mi porta in molti luoghi e in molti tipi di laboratori con molte persone diverse.
8. Quali consigli daresti ai laboratori che vogliono ottenere o mantenere l’accreditamento?
Ascoltate il vostro valutatore e l’ente di accreditamento: ci pagate per questo! Fate una prevalutazione. Trovo che la maggior parte dei laboratori che utilizzano una prevalutazione siano molto più pronti di quelli che non lo fanno. E cercate sempre di migliorare. Un laboratorio non migliora facendo le cose come le ha sempre fatte. Utilizzate la valutazione dei rischi, migliorate e crescete. I valutatori notano questi aspetti.
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